sabato 25 luglio 2020

Allucinazione perversa (1990)

Titolo originale: Jacob's Ladder. Che sorpresa! E chi se lo aspettava un film di questa portata dal regista di "Flashdance" e "9 settimane e ½"? Io no sicuramente. Adrian Lyne ci immerge nella vita di Jaboc, un postino di New York, reduce della guerra del Vietnman. Dopo la traumatizzante esperienza bellica non è più lo stesso uomo, tenta inutilmente di riappropriarsi della propria vita provando a ricostruire una famiglia con una nuova moglie. Ma la sua mente è assalita da strani flashback che sembrano suggerire che qualcosa di terribile sia successo durante la sua missione in Vietnam. Le cose precipitano quando qualcosa di molto sinistro comincia ad emergere nella realtà sua quotidiana: vede delle presenze fugaci simili a delle creature demoniache, che lo osservano e perseguitano continuamente. Sono davvero reali? O sono frutto della sua immaginazione? Lyne con grande maestria entra nella psicosi del suo protagonista sovrapponendo continuamente i suoi sogni e le sue allucinazioni alla realtà, disorientando e spiazzando lo spettatore. Si toccano delle vere e proprie atmosfere horror per l'inquietudine degli effetti visivi racchiusi in alcune sequenze, a mantenere alta la tensione è anche la performance di Tim Robbins che riesce a testimoniare straordinariamente tutto l'orrore delle esperienze traumatiche nei suoi occhi blu. Nel film ci sono spesso riferimenti biblici e l'esposizione della teologia di Meister Eckhart sull'inferno e il paradiso donano all'opera una tensione spirituale che nel finale guiderà il protagonista verso un'amara liberazione. Sì amara, perché anche lo spettatore dovrà fare i conti con la durezza della rivelazione. È un film spietatissimo, dove la denuncia antimilitarista urla con dolore tutto l'orrore che la guerra chimica ha provocato nelle sue vittime. Sì può senza dubbio affermare che aggiunge uno sconvolgente e importante tassello alla narrazione cinematografica sulla guerra del Vietnam, perciò la sua visione è fondamentale. Assieme a "E Johnny prese il fucile" è il film che finora preferisco sul tema, proprio per la singolare capacità di immergerci completamente nell'angosciante universo interiore del protagonista.


Il film è disponibile in streaming su Prime Video.

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