sabato 25 aprile 2020

Vincere (2009)

È la storia di Ida Dalser, una donna benestante che nel 1909, a Trento, lavorando come giornalista in un periodico socialista conobbe Benito Mussolini, con il quale instaurò una relazione sentimentale. La sua totale devozione per il suo amato la portò a finanziare la sua attività politica e a fondare il noto giornale "Il Popolo d'Italia", che dal 1922 divenne anche il giornale ufficiale del Partito Nazionale Fascista. Ida ebbe anche un figlio con Mussolini, di nome Benito Albino, che fu riconosciuto nel 1916 dallo stesso. La donna però fu abbandonata con suo figlio proprio quando Mussolini ascese al potere diventando il Duce e decise di sposare Rachele Guidi con la quale ebbe una figlia. Ida sosteneva di essere l'unica vera moglie di Mussolini perché aveva celebrato un matrimonio religioso con lui, il cui il certificato andò perduto (intenzionalmente?) assieme ai registri parrocchiali. Ida nonostante le continue minacce e intimidazioni da parte del Partito Fascista, decise di non rimanere in silenzio e per questa ragione fu internata in un manicomio dove vi morì in una lenta e sofferente agonia.
La tragica storia di Ida Dalser, con tutte le sue contraddizioni, oggi diviene una forte testimonianza della violenza politica, quella fascista, che ha caratterizzato gli anni più bui della storia d'Italia del Novecento. Il tradimento personale subito da Ida coincide anche con quello di Benito Mussolini rispetto al socialismo, per questa ragione la sua storia possiede una forte lettura politica.
La regia di Marco Bellocchio ci restituisce un ritratto intenso e feroce del fascismo, adotta un audace stile futurista nell'uso delle didascalie e nell'utilizzo dei filmati di archivio d'epoca, fondendo efficacemente le immagini di finzione con quelle documentaristiche. Le potenti e originali musiche di Carlo Crivelli accompagnano le scene con pathos, nella colonna sonora spicca anche un brano di Philip Glass ("The Window of Appearances") che accompagna la toccante scena innevata e notturna dove Ida getta le lettere dai cancelli del manicomio.
Ida Dalser è interpretata da una incredibile Giovanna Mezzogiorno, in quella che è la sua migliore performance della sua carriera artistica, l'intensità del suo volto in lacrime nella scena dell'interrogatorio mi ha fatto pensare a La passione di Giovanna D'arco di Carl Theodor Dreyer. È anche interessante notare la scelta di aver fatto interpretare sia Benito Mussolini che suo figlio Benito Albino dallo stesso attore Filippo Timi; da un lato la scelta sembra voler richiamare l'ossessione a quel "modello" di uomo e politico a cui il popolo italiano era fortemente ispirato e ammaliato, dall'altro amplifica il duplice abbandono di Ida che si ritroverà isolata dai due uomini - dallo stesso volto - che ha più amato nella sua vita.
Vincere è un film imponente, drammatico e crudo, capace di rappresentare con durezza la violenza psicologica tipica del totalitarismo; è un pugno sullo stomaco che non si dimentica e probabilmente è l'ultimo grande film di Bellocchio.


Il film è disponibile in Blu-Ray in un'edizione dell'Artificial Eye su questo link.

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