venerdì 7 agosto 2020

La seduzione (1973)

Decimo lungometraggio di Fernando Di Leo, è una trasposizione del romanzo "Graziella" di Ercole Patti. Ambientato in Sicilia nel comune di Acireale, racconta di Giuseppe Laganà (Maurice Ronet), un giornalista francese che rientra nella sua terra natia con il desiderio di rincontrare Caterina (Lisa Gastoni), un suo amore di gioventù. La donna è rimasta vedova ed è madre di Graziella (Jenny Tamburi), una ragazza ancora adolescente. Giuseppe grazie all'aiuto del suo amico Alfredo (Pino Caruso), riuscirà a organizzare un incontro "casuale" con Caterina e a dichiararle finalmente i suoi sentimenti nascosti da anni. Caterina rivelerà di provare lo stesso forte sentimento, così i due proveranno a ricominciare una vita insieme. Ma la vita sentimentale della coppia verrà scompigliata dall'apparente innocente e ingenua Graziella... 
Il soggetto del film appartiene ad un filone cinematografico - e letterario - abbastanza ricco (come non pensare alla "Lolita" di Nabakov?), perciò l'immaginario dello spettatore non può che portarlo a continui confronti e rimandi. Ma il film di Di Leo supera la prova e ne esce a testa alta, perché riesce a costruire un microcosmo di relazioni credibili, rappresentando la sessualità dei personaggi nella loro totale naturalezza: da un lato c'è quella di Caterina relegata alla profondità del legame sentimentale - che Giuseppe ricambia - dall'altro quella dei "turbamenti ormonali" di Graziella, tipicamente adolescenziali, su cui Giuseppe proietterà le sue fantasie erotiche. A questo proposito le scenette erotiche che alternano spesso il film nella loro quotidianità sono funzionali, mai fine a se stesse, perché non faranno altro che acuire la rottura e il trauma che ne deriverà con la scoperta dell'adulterio da parte di Caterina. Giuseppe si rivelerà essere l'impietoso ritratto di un moderno borghese e ipocrita, che ha sotterrato qualsiasi forma di onore. A disseppellire quei valori perduti sarà proprio Caterina nell'atto finale (che non rivelo), in un'immensa Lisa Gastoni: i suoi grandi occhi grigio-azzurri sprofonderanno con dolente bellezza in un atto estremo, accompagnata dalla voce struggente di "Mi Votu E Mi Rivotu" cantata da Rosa Balistreri.
Di Leo si conferma un regista di spessore dotato di una singolare e pungente ironia, quanto di altrettanta spietatezza nella rappresentazione del dramma psicologico. Dai suoi film si esce quasi sempre sconvolti profondamente per la violenta disillusione che subiscono i suoi personaggi femminili.
Piccola curiosità: dalla rivista Nocturno, pare che Lisa Gastoni abbia anche avuto un ruolo importante nel definire la forma del film in quanto convinse il regista a sostituire Ornella Muti con l'attrice Jenny Tamburi:
«Quando vide Ornella la Gastoni ebbe quello che a Roma si dice lo sturbo. Aveva ragione. Anche cinematograficamente. Bisognava prendere una ragazza meno sexy di quanto fosse la Muti, altrimenti Maurice Ronet sarebbe caduto nel peccato. Mentre giocate così, con la Tamburi, le scene di seduzione della ragazzina, poco appariscente ma con la forza dell'adolescenza, funzionarono molto meglio»¹.
Il film è disponibile in Blu-ray per l'acquisto, su questo link. Può anche essere visionato in streaming su Prime Video.

 ¹Dossier Nocturno n°14, Calibro 9. Il cinema di Fernando Di Leo.

1 commento:

  1. visto stamattina, un gran film, Di Leo evita astutamente la strada del melò, e lo fa in maniera schietta, pungente e sincera, ne parlerò anch'io dalle mie parti xD

    RispondiElimina


Post più popolari